Artigianato e piccole imprese contribuiscono in modo determinante ai numeri da record dell’export grazie anche allo sforzo congiunto da parte pubblica e privata per il rilancio della nostra presenza sui mercati internazionali.
È quanto ha osservato il presidente di CNA, Dario Costantini, intervenendo alla Cabina di regia per l’internazionalizzazione, in rappresentanza anche di Confartigianato e Casartigiani, sottolineando il ruolo del sistema dell’artigianato e della piccola impresa.
“La capacità dell’export italiano – ha detto – e di resistere ai fattori di crisi si lega al modello di specializzazione produttiva del Paese. Un modello composto da imprese di piccola dimensione ma particolarmente dinamiche”.
CNA, Confartigianato e Casartigiani hanno presentato alla Cabina di regia le priorità delle piccole imprese.
Al primo posto misure che favoriscano la partecipazione alle fiere, poi sostegni finalizzati ad esplorare nuovi mercati e a favorire relazioni commerciali con nuovi Paesi. Al terzo posto strumenti per accedere a linee specifiche di finanziamento per l’export.
Costantini ha riconosciuto che si sono rivelati di grande aiuto gli interventi di supporto messi a punto da Maeci e Agenzia ICE. “Le collettive italiane presso le più importanti fiere internazionali risultano strategiche per le nostre piccole e micro imprese, non solo per l’abbattimento dei costi di partecipazione, ma anche per i servizi di assistenza, il concept espositivo e l’immagine coordinata, che rappresentano il valore aggiunto per il successo delle imprese. Analogamente gli incoming di buyer in Italia presso i distretti artigiani e le azioni mirate sulla grande distribuzione e su quella al dettaglio hanno contribuito negli anni a favorire la presenza sui mercati esteri delle MPMI”.
È dunque importante dare continuità a questi strumenti, potenziandoli e migliorandoli per rendere sempre più competitivo il nostro sistema di imprese e consolidare i risultati. Dobbiamo quindi mantenere alto il sostegno a favore delle imprese esportatrici, prevedendo inoltre azioni collaterali, come peraltro già si stanno realizzando, di formazione all’internazionalizzazione.
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