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Misure urgenti di carattere fiscale, proroghe di termini normativi ed interventi di carattere economico (DL Ominibus). Osservazioni e proposte dell’artigianato
“Positivo l’ulteriore stanziamento per 1,6 mld delle risorse stanziate per l’agevolazione, connessa agli interventi realizzati nella ZES Mezzogiorno che offre alle imprese un maggior ristoro per gli investimenti effettuati nella ZES unica. Sarà necessario tuttavia_ una volta ricevute tutte le comunicazioni_ valutare la congruità del credito spettante al fine di mantenere il medesimo su livelli tali da garantire un
effettivo concorso dello Stato nell’investimento”.
E’ quanto segnalato da CASARTIGIANI _ in un documento congiunto con Confartigianato e Cna _ alla 5a Commissione del Senato nell’ambito del provvedimento di conversione in legge del decreto-legge 9 agosto 2024, n. 113, recante misure urgenti di carattere fiscale, proroghe di termini normativi ed interventi di carattere economico (A.S. 1222 Omnibus)
Le Confederazioni dell’artigianato hanno richiesto anche la proroga al 31 marzo 2025 del termine di adesione (con versamento della sola prima rata al 30 giugno 2025) per il riversamento dei crediti di Ricerca & Sviluppo indebitamente utilizzati in compensazione, la cui presentazione della domanda è in scadenza il prossimo 31 ottobre 2024 con versamento della prima rata entro il 16 dicembre 2024. Solo recentemente, infatti, si è conclusa l’emanazione dei decreti attuativi per la completa definizione della procedura, seguiti in data 4 luglio 2024, dalle “Linee guida” con tutti i chiarimenti sugli elementi da
valutare per verificare il rispetto congiunto dei criteri affinché un’attività possa essere classificata come attività di ricerca e sviluppo (ossia i criteri di novità creatività, incertezza, sistematicità, trasferibilità e/o riproducibilità). La richiesta scaturisce pertanto dalla necessità di offrire agli operatori il tempo necessario per effettuare corrette e ponderate valutazioni, anche in attesa di uno specifico strumento che,
prevedendo un “saldo e stralcio” al 50% per le aziende oggetto del provvedimento di restituzione, potrebbe evitare ulteriore contenzioso e risolvere definitivamente la problematica.
Tra le restanti proposte avanzate da CASARTIGIANI insieme alle altre Organizzazioni dell’artigianato:
• la proroga di un ulteriore anno – fino al 1° gennaio 2025 – dell’applicazione delle sanzioni relative alla violazione dell’obbligo di trasparenza che grava sulle
imprese che ricevono sovvenzioni erogati dalle pubbliche amministrazioni;
• la riapertura dei termini per ottenere l’abilitazione a svolgere attività di meccatronica con previsione di un periodo di proroga, necessario a scongiurare preoccupanti effetti sociali, occupazionali ed economici legati alla cessazione di numerose imprese, peraltro in considerazione anche della mancata erogazione da parte delle Regioni dei corsi per la definitiva conclusione del regime transitorio,
alle predette imprese;
• la proroga al 31 dicembre 2025 del termine per adempiere all’obbligo a carico delle imprese, di stipulare una specifica polizza assicurativa a copertura dei rischi legati ai danni alle immobilizzazioni materiali direttamente cagionati da calamità naturali ed eventi catastrofali. L’attuale scadenza fissata al 31 dicembre 2024, introduce infatti un adempimento che rischia di essere eccessivamente oneroso
per le imprese, non consentendo al mercato di organizzarsi adeguatamente, sia sul lato dell’offerta, sia sul lato della domanda;
• la sospensione _ fino al 31 dicembre 2025 - delle sanzioni in caso di inadempimento, da parte delle imprese del settore autoriparazione, dell’obbligo di utilizzare gli strumenti per la misurazione, dell’olio e gli altri liquidi impiegati per la riparazione e manutenzione di automobili Tale sospensione è propedeutica ad un successivo intervento normativo che esoneri completamente le imprese del settore dall’obbligo in questione;
• la proroga di almeno 6 mesi (1° aprile 2025) all’entrata in vigore della c.d. patente a crediti in edilizia la cui operatività è ad oggi prevista a decorrere dal 1° ottobre 2024. Non risulta infatti ancora pubblicato il decreto del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali cui la norma rinvia per la disciplina di rilevanti aspetti attuativi, e non è operativo il portale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro che
rappresenta il fulcro del nuovo sistema delineato dal legislatore. La disciplina, inoltre, è caratterizzata da numerose incertezze e dubbi interpretativi, quali ad esempio i profili legati al campo di applicazione, alla revoca e sospensione della patente e alle modalità di recupero dei crediti, che dovranno essere necessariamente oggetto di circolari interpretative.