"Buongiorno a tutti e benvenuti alla 79ª Assemblea Annuale dell’Unione Artigiani e imprese di Lodi.
Ringrazio ognuno di voi per aver trovato il tempo di essere qui oggi a testimoniare la vitalità e l’importanza della nostra associazione. Un ringraziamento in particolare va al nostro staff e ai nostri Consiglieri, il loro grande impegno e la loro professionalità ci hanno permesso di affrontare e superare tutte le sfide che questo 2024 ci ha messo davanti.
Un saluto va ai partner presenti nelle nostra struttura, che sono Artfidi, il Galdus, new sevart, e axa assicurazioni.
Il mio pensiero oggi è rivolto a un ex dirigente e una figura di riferimento dell’ associazione, che ci ha lasciato da due mesi, che è il Sig. Gaudenzi Attilio.
L’assemblea annuale è sempre una buona occasione per ritrovarsi e confrontarsi sulle attività dell’associazione e sulle tematiche generali che riguardano il nostro settore.
Dai recenti dati di Unioncamere sulla manifattura lombarda si intravede un lieve calo generale, che per l’artigianato si concretizza in - 0,2 % di produzione e -0,2 % di fatturato rispetto al trimestre precedente.
Rispetto ai dati di un anno fa, la produzione artigianale è sostanzialmente in linea, con -0,1 %.
Sono dati di sostanziale tenuta se vediamo il bicchiere mezzo pieno, oppure di mancata crescita se vediamo il bicchiere mezzo vuoto.
Lo scenario che ci si pone davanti è incerto e non sappiamo che strada prenderà la nostra economia.
Il 2024 sarà ricordato come un anno di grandi cambiamenti e di profonde incertezze, le guerre in atto hanno sconvolto l’ordine mondiale, l’inflazione è tornata a galoppare, il caro vita si è abbattuto sulle nostre comunità, erodendo il potere d’acquisto delle famiglie e mettendo a dura prova i bilanci delle imprese,
infatti è in aumento il numero di piccoli imprenditori che finiscono nella “black list” della centrale rischi, imprese insolventi non per colpa di una cattiva gestione finanziaria, ma nella maggioranza dei casi per l’impossibilità a riscuotere regolarmente i pagamenti, che rischiano di cadere nella rete dell’usura, e che andrebbero supportate implementando le cifre messe a disposizione attraverso i Confidi.
Le conseguenze di questa situazione non sono solo economiche, ma anche sociali. La chiusura di un'attività artigianale significa la perdita di un posto di lavoro, oltre alla scomparsa di un pezzo della nostra storia e della nostra cultura.
A mio avviso però abbiamo un altro problema. Il lavoro fortunatamente non manca, lo vedete anche voi nel quotidiano, mancano i lavoratori, abbiamo un problema di occupazione giovanile, ma al contrario, rispetto a come lo raccontavamo dieci o quindici anni fa.
Sempre più spesso i ragazzi di oggi sono attratti da lavori più sicuri e meno faticosi, inoltre resto convinto del fatto che spesso non conoscano le nostre realtà e non siano consapevoli di quante innovazioni e cambiamenti sono arrivati anche nei nostri modi di lavorare.
C’è un problema di conoscenza del mondo artigiano e delle nostre professioni, ci vedono ancora come gli artigiani di cinquant’anni fa, e questo si riflette nell’approccio culturale da parte delle famiglie. E a volte questo stesso problema lo abbiamo direttamente in casa, con una difficoltà nel ricambio generazionale, non solo nel lavoro ma anche nell’impresa.
L'artigianato, infatti, è molto più di un semplice lavoro: è un patrimonio di conoscenze e competenze tramandate di generazione in generazione, un elemento fondamentale della nostra identità.
Non esiste una soluzione per cambiare dall’oggi al domani questa tendenza, c’è un lungo lavoro da fare nella formazione scolastica. Noi da anni ci impegniamo nelle scuole per far crescere la cultura dell’artigianato, ma ci vuole anche un sistema formativo più dinamico e attento.
È necessario che anche i nostri amministratori locali si facciano interpreti di questo bisogno nel dialogo con le scuole e con gli enti competenti, affinché si migliori l’offerta scolastica nella direzione di promuovere le attività artigianali, per far sì che i giovani possano scoprire le potenzialità di questo settore e decidere di farne parte.
Il lavoro artigianale è un presidio sociale indispensabile nelle nostre comunità, un fattore di resilienza che, insieme ad altri può contribuire allo sviluppo del territorio.
È nostro compito, come associazione, fare tutto il possibile per sostenere le imprese artigiane in questo difficile scenario, unito al nostro impegno, chiediamo anche misure concrete per ridurre il carico fiscale e agevolare l'accesso al credito.
Sono consapevole che le sfide che ci attendono sono numerose e complesse. Ma sono altrettanto convinto che, lavorando insieme, possiamo superarle. L’Unione Artigiani di Lodi sarà sempre al vostro fianco, per offrirvi il supporto e gli strumenti di cui avete bisogno per crescere."
Il presidente
MARINI NICOLA
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